sabato 6 aprile 2013

Galateo: a cena con una dama

Senza rispolverare l'annosa nonchè enciclopedica spiegazione sul come utilizzare ogni singola forchetta, questo articolo tratterà delle pillole di galateo più semplici ma d'effetto da utilizzare  in occasione di una cena, o pranzo, galante.

Innanzitutto, la scelta del posto a tavola; specialmente se vi trovate in un locale pubblico e non tra le pareti di casa, va lasciato alla dama il posto che offre la migliore panoramica sulla sala in cui state per desinare. Individuato quest'ultimo, scostate delicatamente la sedia e invitatela a sedersi con un cenno della mano o del capo; niente di troppo teatrale.
Una volta accomodati, chiedetele cosa desidera mangiare; tenetelo bene a mente e quando il cameriere giunge al tavolo, ordinate voi per entrambi volgendo la vostra attenzione al nuovo arrivato. 
Durante il pasto assicuratevi che il bicchiere della vostra ospite sia sempre pieno (ma mai fino all'orlo) e, se così non fosse, premuratevi di riempirlo; la tradizione di origine cavalleresca, infatti, prevede sia sempre l'uomo a riempire i bicchieri, si tratti di vino, acqua, o qualsiasi altra bevanda.
Se durante la cena la dama con cui avete il piacere di dividere il pasto dovesse alzarsi, per recarsi alla toilette o per qualsiasi altro motivo, accennate ad alzarvi anche voi fino a quando non si allontanerà dal tavolo; fate la stessa cosa quando tornerà al proprio posto, fino a quando non si sarà accomodata nuovamente.

giovedì 4 aprile 2013

Galateo: Aprire le porte e cedere il passo

In molti pensano sia gesto di galanteria cedere sempre e comunque il passo ad una dama; in realtà il galateo non prevede si lasci precedere il gentil sesso in ogni occasione.

Occorre, infatti, distinguere; il passo va ceduto sempre quando si esce da un luogo chiuso e quando si entra in un ambiente privato e conosciuto, come può essere, ad esempio la casa di parenti o amici; quando invece ci si appresta a fare la propria entrata in un locale pubblico, come può essere un bar od un ristorante, deve essere l'uomo a precedere. Questa usanza ha origini antiche; nella tradizione cavalleresca, infatti, era il cavaliere ad ispezionare un luogo prima di invitare la dama a raggiungerlo, per ovvi motivi: una taverna poteva essere teatro di risse o di altri disordini poco adatti ad una signora.

Riassumendo, aprite la porta e cedete il passo quando vi preparate ad uscire o quando vi recate in visita a persone a voi care; aprite la porta e varcate la soglia per primi quando entrate in un locale pubblico, avendo la premura di porgere la mano o il braccio alla vostra dama, invitandola a raggiungervi.
Oltre alle porte tradizionali, galateo vuole che si apra anche la portiera della macchina e si porga la mano tanto in salita quanto in discesa; per quanto l'ambientazione di questi gesti risulti moderna, in fondo non è che la trasposizione di quanto veniva fatto dai galantuomini ai piedi delle carrozze non più di due secoli fa.

Galateo: La conversazione

Con i nuovi metodi di comunicazione l'arte di conversare è andata perdendosi nel corso degli anni; tuttavia in alcuni ambienti e in certe occasioni essa segue ancora delle regole precise. 
Tuttavia, anche senza essere ricevuti da un nobile o da altra persona altolocata, si può fare sfoggio di eleganza e buone maniere. 

Innanzitutto, il vero perno di una buona conversazione è la padrona di casa; deve essere lei ad iniziare e condurre la conversazione, stando attenta che essa non tocchi argomenti sconvenienti o non degeneri in dispute. Una padrona di casa colta e raffinata è sempre motivo di lustro in ambienti eleganti.
Non è cortese nè di buon gusto parlare di sè, di religione, di politica o di denaro; men che meno si debbono toccare argomenti licenziosi, soprattutto in presenza di donne non maritate. Nel caso in cui il discorso tocchi persone assenti, è d'obbligo parlarne in maniera neutra, senza prodigarsi in giudizi di alcun genere.
E' bene non eccedere monopolizzando l'attenzione, nè rimanere in silenzio assoluto; lasciate spazio anche agli altri, nel primo caso, o intervenite anche solo con una frase per dimostrare il vostro interesse, nel secondo. Quando parlate rivolgetevi a tutti quelli che stanno partecipando alla discussione; non parlate mai ad un solo interlocutore escludendo gli altri.
La gestualità va il più possibile limitata, così come alti e bassi nella voce, che si deve assestare su un tono ben udibile ma che non cada nelle urla o nello sguaiato.

Tutte queste regole sono molto intuitive, ma non è altrettanto naturale metterle in pratica, soprattutto se non si è abituati a farlo. Ovviamente se siete a pranzo con parenti o amici stretti non è necessario seguirle rigorosamente, tuttavia mostrare rispetto per chi condivide la vostra quotidianità è un gesto ancor più elegante del prodigarsi con gli sconosciuti, senza ovviamente eccedere e risultare freddi o distanti.

Galateo: Quando un conoscente è ammalato

Quando un conoscente è ammalato ci sono spesso momenti di imbarazzo perchè è difficile stabilire se, quando e come fargli visita.

Per prima cosa è buon costume informarsi sul suo stato di salute, telefonando a casa della sua famiglia (non al cellulare del paziente stesso); si telefonerà successivamente anche per avvisare della propria visita, sia questa a casa o in ospedale. 
Si abbia cura di presentarsi nelle fasce orarie in cui non vengono serviti i pasti e in cui si è sicuri di non recare disturbo; le ore migliori sono quelle del pomeriggio inoltrato, ben prima, però, che venga servita la cena. 
E' preferibile cercare di riempire lassi di tempo in cui il malato non ha altre visite, onde evitare di affollarne la stanza; se siete in dubbio, potete chiedere alla famiglia l'orario o il giorno migliore nella telefonata in cui annunciate la vostra visita. Siate comunque cauti ed evitate di stancare troppo il paziente, trattenendovi brevemente e intavolando una discussione che non verta sulla malattia, a meno che non sia lui stesso a prendere per primo il discorso.
In questi casi è buona educazione portare dei doni, dolci o frutta se gli è consentito mangiarne, fiori recisi e non troppo profumati in caso contrario; è consentito anche portare libri o riviste se sapete per certo che il malato è appassionato di un determinato genere e leggere non gli procura un affaticamento eccessivo. Nel caso il paziente si trovi a casa e non in ospedale i fiori possono essere sostituiti da una pianta in vaso.
Un paio di giorni dopo la visita telefonate nuovamente per informarvi sui possibili sviluppi del decorso della malattia, e mettetevi a disposizione della famiglia o del paziente stesso per qualunque cosa possa servir loro.

Queste ovviamente sono regole generali che possono essere accomodate a seconda del grado di familiarità, della gravità della malattia e della vostra sensibilità.

Galateo: Le visite

Al giorno d'oggi si è perso l'uso del galateo nelle visite, siano queste di cerimonia, di condoglianze o altro; tuttavia in certi ambienti alcune regole sono ancora rispettate ed è necessario conoscerle per non sfigurare.

Le visite si suddividono in molti tipi; nelle visite di cerimonia, fatte per omaggiare un ventaglio di ospiti che vanno da una persona importante in visita nelle propria città al nuovo vicino di casa, ci si deve trattenere poco (non più di mezz'ora) e ci si può presentare a mani nude, o con un regalo semplice ma di ottimo gusto (ad esempio si può portare del caffè, ma si deve avere gran cura nello sceglierlo). Se ne ricevete una sappiate che va contraccambiata entro una settimana, se per imprevisti doveste ritardare abbiate cura di spiegare al vostro ospite il motivo che vi ha trattenuto.

Se avete ricevuto un favore o un regalo di una certa importanza, una visita di ringraziamento è d'obbligo; anche in questo caso ci si può presentare con un regalo senza troppe pretese, ma di gran raffinatezza nel suo genere. Dimostrate la vostra riconoscenza con un comportamento ossequioso e un abbigliamento da giorno di festa in segno di rispetto.

Nelle visite di condoglianze vengono ricevuti in primo luogo i parenti e gli amici più stretti; se non fate parte di questa schiera dovrete presentarvi non prima di quindici giorni dal momento della perdita. Vestite sobriamente e mantenete un 'aria grave e rispettosa; non parlate per primi del defunto, lasciate  sia il vostro ospite a condurre la conversazione e ascoltate attentamente tutto ciò che ha da dire, soprattutto se parla della persona defunta. Non è uso portare doni in questo tipo di visite.
Se la persona che ha subito la perdita dimostra di non gradire visite o dispensa dalle stesse, fate pervenire un messaggio di cordoglio pochi giorni dopo la perdita.


Galateo: Il baciamano


Il baciamano è uno dei gesti più semplici ed eleganti che la tradizione cavalleresca ci abbia lasciato in eredità; se ben fatto, assicura un'ottima prima impressione in molte occasioni. 
Il baciamano essenzialmente rappresenta devozione e, se vogliamo, sottomissione del cavaliere che si prodiga nel gesto, nei confronti della dama omaggiata; nelle versioni più antiche, infatti, l'uomo si inchina fino ad arrivare al dorso della mano, senza sollevare se non il minimo indispensabile il braccio della donna.
Le origini del baciamano sono confuse e si perdono nei tempi; inizialmente era uso baciare solo le mani "sacrate" (per citare Giovanni della Casa nel suo Galateo) dei sacerdoti, uso divenuto successivamente un segno di saluto e riverenza tra nobili e altolocati, trasformatosi nel corso dei secoli fino a divenire il baciamano come lo conosciamo oggi.

Come farlo?

- prendete delicatamente la mano destra della dama che volete omaggiare e sollevatela delicatamente;
- guardate la dama negli occhi e prodigatevi in un elegante inchino fino ad arrivare a sfiorare il dorso   della mano con le labbra; ricordate che il bacio non deve essere schioccato, le labbra devono solo sfiorare la pelle;
- rialzatevi guardando la dama e riaccompagnate delicatamente la mano nella sua posizione naturale.

Si ricorda inoltre che il baciamano va fatto esclusivamente in ambienti chiusi e in generale privati (non all'aperto o in locali pubblici), e solo se la mano della donna è nuda; in alcuni situazioni è considerato un errore imperdonabile baciare una mano coperta da guanti. 
In "Usages du Monde, règles du savoir-vivre dans la sociètè moderne" scritto dalla Baronessa Staffe nell'ottocento e punto di riferimento del galateo francese fino alla metà del novecento, inoltre, si sostiene che il baciamano sia riservato alle signore maritate e non alle giovani in età da marito.