Note storiche del galateo

Con il termine "galateo" si indica l'insieme di norme comportamentali con cui la società identifica la buona educazione.
Il termine "galateo" deriva da Galeazzo Florimonte (in latino "Galatheus", appunto) che ispirò il celebre trattato il "Galateo overo de' costumi"ad opera di Giovanni Della Casa, pubblicato postumo nel 1558. In questo libro troviamo la prima raccolta di tutti gli usi che era consono rispettare in determinate occasioni.
 L'odierna concezione del galateo si è quindi sviluppata nel Rinascimento, quando la virtù morale (honestum) e le forme esteriori di comportamento (decorum) iniziariono a separarsi e definirsi; fino a quel momento, infatti, le due cose non erano scisse e venivano riassunte in quell'etica nobiliare e cavalleresca che segnò tutto il Medioevo.
 Con l'inizio dell'Umanesimo la dualità morale-etichetta tornò preponderante e si stabilirono precise norme comportamentali basate su obblighi morali. In questo contesto troviamo l'opuscolo "De civilitate morum puerilium" di Erasmo da Rotterdam.
 Tuttavia la separazione dell'eleganza esteriore dalla salda moralità interiore non venne ancora recepita da un ampio pubblico, e fino all'ottocento rimarrà dominante il modello dell'uomo cortese, erede di modi raffinati che ne rispecchiano la bellezza e nobiltà interiore.
 Nell'ottocento, venuta meno la rigida separazione delle classi e con l'affermazione del ceto borghese, i salotti per bene aprirono le loro porte ad un pubblico molto più vasto; in questo contesto prolificarono i manuali di galateo, considerati non solo formativi per la nuova classe emergente destinata alla bella vita, ma vero e proprio mastice polito e sociale per una nuova identità nazionale. A sostegno di questa teoria, il fatto che alcune municipalità, come quella di Torino nella seconda metà dell'ottocento, misero in palio premi per l'autore del miglior galateo popolare.
 Come facilmente accade quando autori con provenienza e culture differenti scrivono di uno stesso argomento, il genere andò ramificandosi assumendo diverse sfaccettature; nacquero manuali di buone maniere diversificati a seconda della posizione sociale occupata e, in alcuni casi, addirittura rivolti a una determinata professione. Non mancarono poi trattati più introspettivi, volti più a curare la moralità e, di riflesso, la spiritualità di matrice rigorosamente cristiana, che la forma.
 Infine con la nascita dell'editoria periodica il galateo subì molte altre variazioni a seconda della moda del momento, che le testate giornalistiche seguivano e creavano ad uso e consumo di un pubblico prevalentemente femminile.